Il Festival della Scienza di Genova è stato per molti anni per le classi quinte della nostra scuola un appuntamento con la scienza da non perdere. Quest’anno, con la pandemia in corso, non siamo andati noi al Festival ma il Festival è venuto da noi, ovviamente online.
Tre sono stati gli appuntamenti che hanno entusiasmato i bambini.
Il primo si è svolto nella ricorrenza del centenario della nascita di Gianni Rodari. Così, proprio partendo da un suo racconto e dando sfogo all’immaginazione che non ha confini, ci siamo chiesti e abbiamo ovviamente sperimentato se è possibile trapassare un palloncino da parte a parte senza bucarlo, oppure se con un manico di scopa è possibile sparare un pezzo di patata a una certa distanza. Ora noi conosciamo la risposta e ovviamente sappiamo anche come e perché avvengono questi fenomeni. Provateci anche voi!
Nel secondo laboratorio siamo andati a caccia di spettri… non quelli di Halloween, ma quelli della luce. Proprio in questo momento in cui a scuola stiamo studiando l’astronomia, ci eravamo chiesti come fanno gli scienziati a sapere quanti miliardi di anni ha una stella e da quali gas è composta. In questo laboratorio abbiamo costruito un piccolo spettroscopio che, puntato verso la luce, ci ha permesso di vedere come questa si scomponga nei colori dell’arcobaleno. Ovviamente gli astronomi hanno strumenti molto più grandi e sofisticati del nostro, con i quali osservano e studiano gli “spettri” delle stelle e, così, riescono a comprendere da quali elementi sono composte.
Nel terzo laboratorio abbiamo parlato della plastica. Mentre tutti gli esseri viventi e tantissimi oggetti inanimati sono formati da molecole, la plastica NO: è composta da polimeri! Attraverso un esperimento gli scienziati ci hanno mostrato come realizzare un muffin di plastica partendo da due monomeri che, per reazione, si uniscono formando i polimeri.
Ci hanno spiegato che esistono due tipi di plastica: la bioplastica e la plastica polietilene. Come distinguere l’una dall’altra? Attraverso il suono che producono! Infatti, la prima, se toccata, fa un rumore più leggero rispetto alla seconda.
Inoltre la bioplastica, a differenza del polietilene, a contatto con una speciale sostanza, per reazione, assume un colore violaceo.
Purtroppo però, per quanto possa essere utile, la plastica danneggia il nostro ambiente e le specie viventi che lo popolano.
Per far fronte al grave problema dell’inquinamento dei mari, due ricercatori australiani hanno creato uno speciale bidone che, se depositato sott’acqua, è in grado di raccogliere i rifiuti sottomarini.
Durante questo laboratorio, abbiamo dunque imparato a distinguere i diversi tipi di plastica e abbiamo compreso che è estremamente importante ridurne il consumo per preservare la vita nel nostro pianeta.